
EOS - Osservatorio Astronomico “Eridano”
di Giuliano Pinazzi
Coordinate:
long. 11° 00’ 43,03” Est
lat. 45° 26’ 38,76” Nord
Altitudine: 83m s.l.m.
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L’Osservatorio EOS o altrimenti detto “Eridano” è una piccola specola astronomica a conduzione amatoriale, sita in nell’immediata prima periferia di Verona, al piedi delle Torricelle, gestita da Giuliano Pinazzi, veterano del Circolo Astrofili Veronesi (Socio dal 1985) e astrofilo da lunga data. L’osservatorio “EOS” si pone in stretta collaborazione, segue, si ispira e contribuisce alle attività del Circolo Astrofili Veronesi e dell’Osservatorio del Monte Baldo.
Sito dell'autore: http://eos-pgu.weebly.com
Codice A.A.V.S.O.: PGU
L’osservatorio, svolge attività di ricerca sia visuale che fotometrica CCD nel campo delle stelle variabili con il codice AAVSO del titolare Pinazzi “PGU” (AAVSO initials), che per estensione può essere applicato anche alla postazione e all’osservatorio, in quanto è proprio da esso che prevalentemente viene svolto questo tipo di osservazioni.
Storia dell'osservatorio
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La specola-terrazzina posta sul tetto dell’abitazione, che costituisce l’ossatura dell’Osservatorio EOS (o Eridano, ne riprende il nome adottato per la prima postazione originale) è nata in concomitanza di importanti lavori di ristrutturazione generale dell’abitazione.
Dal punto di vista puramente concettuale l'osservatorio EOS era già identificato semplicemente dal sito dell'abitazione stessa, dal giardino di casa dove veniva montato in passato il telescopio per osservazioni soprattutto nel campo planetario e lunare. Veniva denominato simpaticamente “postazione Eridano”.
Nel corso degli anni della mia passione astronomica, pur essendo principalmente un astrofilo itinerante, alla ricerca di cieli adatti all’osservazione astronomica, ho spesso pensato di costruire una piccola postazione astronomica nel giardino di casa (semplice colonna o al massimo casetta di ricovero-osservatorio). Ma agli inizi del 2004, con il progetto di ristrutturazione dell’abitazione, si è presentata l’opportunità di una svolta decisiva alle idee iniziali con una soluzione differente e più evoluta, che avrebbe di colpo risolto parecchi problemi che una postazione a livello stradale avrebbe comportato. L’idea non era di costruire una semplice colonna o casetta, ma addirittura una postazione elevata sul tetto tramite l’apertura di una piccola terrazza.
All’interno di tale progetto e piano di interventi sullo stabile, era stata infatti inserita anche la costruzione di questa terrazzina multifunzionale. La concezione generale dell’opera pur essendo comunque pensata anche per un utilizzo più generale e per le esigenze dell’abitazione, prestava occhio particolare alla funzione astronomica.
L’orientamento scelto della stessa, posizionata sul lato est della falda del tetto (il progetto iniziale la prevedeva sul lato nord), sfruttava l’unica parte disponibile per poter eseguire osservazioni anche nel settore meridionale della volta celeste, anche se buona parte della fascia più meridionale del cielo veniva occultata dal muro perimetrale. Un compromesso che toglie visibilità ad una buona parte dell’orizzonte visibile ma che permette comunque di ripararsi ed evitare l’inquinamento luminoso costituito dalle luci parassite dirette dell’illuminazione pubblica stradale. Il fatto quindi di non trovarsi a livello stradale aiuta ulteriormente a risolvere questo problema.
L’innalzamento dei muri perimetrali provvisori che avrebbero costituito la futura terrazzina furono innalzati nell’estate 2004. L’apertura materiale del tetto avvenne il 7 Settembre 2005. Il completamento della stessa (con pavimentazione, tracciature elettriche, montaggio della porta d’accesso ecc.) è avvenuto in tempi record a metà settembre. Il primo utilizzo come specola astronomica il 10 Novembre successivo.
A partire da queste date ho iniziato l’attività osservativa e di ripresa normale ed operativa all’interno dell’osservatorio, e dopo qualche tempo sperimentale e di rodaggio, l'attività si può dire ora avviata da circa un decennio principalmente nel campo astrofotografico.
Una curiosità: perché questi nomi? EOS e Eridano? Ovviamente sono entrambi nati in maniera scherzosa, casuale o semplicemente per “divertimento”. Ed in seguito, invece di passare in disuso si sono trascinati fino ad oggi a designare la postazione osservativa e l’osservatorio. Il nome “Eridano” è quello della costellazione omonima adottato probabilmente (non ricordo bene) per il fatto che più di 30 anni fa aveva destato il mio interesse una notizia apparsa su giornali e riviste di una particolare supernova scoppiata in una remota galassia della costellazione di Eridano. EOS invece nasce come acronimo, anch’esso un po’ scherzoso, facendomi suggestionare dallo stile e dall’uso che si fa nei grandi osservatori astronomici professionali (l’uso di denominare o designare con sigle e acronimi qualsiasi strumentazione o attività, è la regola nei grandi osservatori astronomici). E.O.S. starebbe per “Eridano Observing station” – Stazione Osservativa “Eridano”, o più semplicemente e con parole italiane “Eridano, Osservatorio in Soffitta… Ma “Eos” in greco significa anche “aurora”, uno spettacolo di tipo astronomico dal quale spesso vengo affascinato.
Non c’è nessuna associazione o relazione né “ispirazione” all’omonima serie di fotocamere o materiale simile prodotta da una nota casa fotografica giapponese. Anzi, con l’avvento di queste fotocamere omonime si era pensato addirittura di trovare un nuovo nome all’osservatorio, poi ci si è resi conto che non era nemmeno giusto, dato che si era ormai abituati a chiamarlo così.
Piuttosto con l’avvento della terrazzina si è ideato e adottato anche un logo per l’osservatorio.
Attività
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All’osservatorio vi si svolge naturalmente un tipo di attività astronomica prevalentemente estetica con qualche applicazione alla ricerca scientifica astronomica a livello amatoriale. Pur essendo molto migliore e preferibile un cielo buio e terso della montagna o di siti lontani dalla città, per svolgere attività astronomica sia visuale che fotografica, la posizione dell’osservatorio, posto sotto un tipico cielo suburbano, non impedisce di esercitare una buona attività astronomica soprattutto sfruttando le moderne tecnologie elettroniche, in fase di ripresa fotografica; ed è possibile in casi particolari, anche una discreta attività visuale.
Campi di applicazione: Non esiste un particolare settore astronomico in cui l’osservatorio EOS si è specializzato, vengono generalmente svolti lavori di osservazione visuale e ripresa fotografica sia in campo lunare e planetario che in quello del profondo cielo.
L’unica attività che non viene ancora considerata è quella attinente alle osservazioni solari.
Osservazioni visuali: viene fatta con una certa efficacia sugli oggetti planetari e sulla Luna. Non è preclusa qualche osservazione sul deep-sky, e di comete solo in particolari condizioni favorevoli e per alcuni oggetti luminosi o particolari.
Riprese CCD: Vengono effettuate riprese CCD di tipo estetico con un certo rendimento sugli oggetti celesti di profondo cielo (nebulose, ammassi, galassie), e di comete utilizzando la camera CCD in dotazione, associandola anche a particolari filtri interfenziali: H-alpha, OIII e tri-quadricromia L+RGB.
Per gli oggetti in alta risoluzione viene preferibilmente svolto un certo lavoro di ripresa sulla Luna (per interesse personale), non trascurando gli altri pianeti, utilizzando la webcam SPC900NC accoppiata al filtro IR-cut.
Astrofotografia CCD: E' l'attività principale dell'osservatorio EOS. Vengono svolte riprese con filtri sia in banda larga che in banda stretta di tutti i tipo di oggetti celesti del profondo cielo nonostate la difficoltà dovuta alle condizioni non ideali che offre un cielo urbano. Tutta la strumentazione dell'osservatorio in effetti si è sviluppata e perfezionata per questo scopo. Le moderne tecnologie elettroniche CCD e le tecniche di elaborazione successiva riescono a porre rimedio alle difficoltà ambientali.
Particolare importanza viene data anche la fotografia in alta risoluzione e nello specifico per la ripresa superficie lunare.
Strumentazione
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Strumentazione ottica
1. Riflettore Schmidt-Cassegrain Celestron 11 XLT; diam. 28cm f/1, strumento principale, su montatura equatoriale tedesca Avalon Linear "Fast Reverse", con sistema elettronico EQ6 Synscan di inseguimento, autoguida, posizionamento automatico.
2. Rifrattore apocromatico William Optics FLT110; diam. 110mm f/7, astrografo principale, strumento complementare, che viene montato sulla montatura Linear principale ma può essere utilizzato su una montatura trasportabile Vixen GP anche per eventuali osservazioni itineranti ed in trasferta, o anche sulla “postazione seconda” in giardino, in caso di necessità particolari.
3. Rifrattore Tecnosky 70ED; diam. 70mm f/6, utilizzato come strumento per autoguida in parallelo al rifrattore astrografo FLT110, ma anche come rifrattore di ripresa astrofotografica a largo campo con reflex in configurazione itinerante su montatura Vixen GP.
4. Riflettore Maksutov Skywatcher “MC90” diam. 90mm f/14, strumento guida montato in parallelo soprattutto sul tubo ottico C11 principale e secondariamente su rifrattore FLT110, e utilizzato per osservazioni speditive in alta risoluzione.
5. Riflettore Schmidt-Newton Celestron “C140 - Comet Catcher” diam 140mm f/3,65, utilizzato come strumento visuale ausiliario, di riserva e per osservazioni visuali itineranti.
Pur non facendo parte, a rigore, della strumentazione dell’osservatorio, si è in possesso anche di un binocolo gigante Vixen 20x80, utilizzato spesso in uscite e per osservazioni fatte in “trasferta” (Eclisse di Sole in Turchia, o osservazioni da La Palma-Canarie per fare qualche esempio).
Strumentazione per la ripresa fotografica:
1. Camera CCD Starlight Xpress mod. SXVF-H9, per riprese di cielo profondo, ricerca astronomica in fotometria e (forse in futuro) lavori di astrometria. Sensore monocromatico da 8,98x6,7mm, risoluzione 1392x1040, pixel da 6,45 micron.
2. Camera CCD Starlight Xpress mod. SXV Autoguider, sistema strettamente integrato con il CCD principale “H9”, utilizzata per l’autoguida automatica. Sensore monocromaticoda 4,9x3,7mm, risoluzione 500x290, pixel rettangolari da 9,8x12,6 micron.
3. Camera CCD di ripresa Hi-Res Imaging Source DMK31AU03 per riprese nell'alta risoluzione, principalmente riprese della Luna. Sensore monocromatico da 4,9x3,7mm, risoluzione 1024x768 pixel da 4,65 micron.
4. Webcam Philips mod. SPC900 NC per riprese planetarie e lunari a colori: sensore CCD da 3,6x2,7mm, risoluzione 640x480, pixel da 5,6 micron.
5. Fotocamera Canon EOS 1100D, con sensore APS-C CMOS da 22,2x15,7mm utilizzata in occasioni di uscite extra con strumentazione mobile o con strumentazioni terze (o in Osservatorio del Monte Baldo) e come fotocamera di ripresa in osservatorio per particolari necessità.
Accessori e supporti informatici.
Fanno parte integrante della strumentazione dell’osservatorio anche un computer di tipo portatile utilizzato per il controllo della strumentazione telescopica e per l'elaborazione preliminare dei risultati. Esso serve anche per il pilotaggio robotizzato della strumentazione e per la gestione generale dell’attività astronomica dell’osservatorio (software di ricerca, di consultazione, elaborazione di immagini, riduzione di misure, archivio, ecc.).
Naturalmente la strumentazione ottica dell’osservatorio EOS è corredata da tutta una serie di accessori quali oculari, riduttori di focale, filtri visuali e fotografici (colorati fotovisuali per pianeti, per tricromia CCD, IRcut, H-alpha OIII e per fotometria stellare in banda B e V), diagonali, SQM meter per il monitoraggio del cielo ed altri vari dispositivi.
La descrizione dettagliata ed esauriente e lo scopo dei vari componenti ed accessori si trova nella pagina della “strumentazione” del sito internet dell’osservatorio:
http://eos-pgu.weebly.com
Galleria fotografica
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Fotografia tradizionale: Per ora sospesa o probabilmente accantonata definitivamente, date le condizioni del cielo suburbano ed alle nuove tecnologie elettroniche molto più versatili ed efficaci.
Ricerca scientifica astronomica: Viene svolta attività di ricerca scientifica per ora solo nell’ambito della stima visuale e misura fotometrica CCD (bande V e B di Johnson) di stelle variabili in collaborazione con l’American Association of Variable Star Observers (AAVSO, cod. personale “PGU”). Fino all’anno 2014 sono state inviate all’organizzazione americana più di 800 misurazioni fotometriche visuali e CCD ed in particolare, nell’anno 2007, si sono prodotte 88 tra stime e misure fotometriche di stelle variabili.
In futuro se le condizioni logistiche e tecniche la potranno permettere si potrebbe eventualmente attivare anche una attività di ricerca in campo astrometrico.
Il dettaglio aggiornato delle attività in corso e future si trova nella apposita pagina del sito web: http://eos-pgu.weebly.com
Album fotografico EOS-Eridano su Google+ Circolo Astrofili Veronesi