C.A.V.
Interessante ed avventurosa fu la vita di questo grande studioso, famoso ed apprezzato nella sua epoca, quasi totalmente (ed ingiustamente) dimenticato oggi.
Figlio di Ottavio Cagnoli, nacque a Zante (o anche Zacìnto, un'isola greca nel mar Ionio, vicino alle coste del Peloponneso e fa parte dell'arcipelago delle isole Ionie) nel 1743.
Entrò nella cancelleria della Repubblica Veneta già all'età di quindici anni e seguì la carriera diplomatica del padre. In seguito divenne cancelliere del capitano di Bergamo nel 1767, poi segretario dell'ambasciatore veneto Marco Zeno prima a Madrid nel 1772 e poi a Parigi nel 1775.
Scoprì la passione per l'astronomia, forse dopo aver messo l'occhio a un piccolo telescopio durante una serata del 1780 in un salotto dell'aristocrazia. Passò d'improvviso dalla passione per gli studi umanistici alla passione per la matematica e l'astronomia. In questo periodo ebbe contatti con Messier, e si dedicò allo studio sistematico dell'astronomia sotto la guida di J.J. Lefrançois de Lalande. Alcuni suoi studi furono pubblicati nelle Memoires de l'Académie Royale des Sciences; collaborò anche all'Encyclopédie methodique. Nel 1781 allestì un piccolo osservatorio personale a Parigi acquistando diversi strumenti.
Rientrato a Verona nel 1786, città d'origine della sua famiglia, abbandonò la carriera diplomatica e trasferì da Parigi gli strumenti del suo osservatorio personale, con i quali fondò nel 1786 la specola veronese di via Quattro Spade nel secentesco palazzo (Palazzo dell'oroglogio) al numero civico 18.
Proseguì le ricerche e pubblicò diversi lavori di matematica e astronomia, tra cui un metodo per determinare le longitudini geografiche che fu premiato dalla Reale Accademia delle Scienze di Copenaghen. Sempre nel 1786 pubblicò Trigonometria piana e sferica e divenne socio delle più celebri istituzioni scientifiche. Il 30 novembre 1796 succedette a Lorgna quale presidente dell' Accademia nazionale delle scienze, carica a cui fu rieletto altre due volte. Suo è il merito di aver guidato la Società Italiana delle Scienze dopo la morte del fondatore e attraverso il turbolento periodo storico della Repubblica Cisalpina. (Wikipedia)
Nel 1796, durante le famose "Pasque Veronesi", una bomba francese distrusse tutta la sua specola con la strumentazione. Il Cagnoli fece rischiesta di indennizzo e tramite l'interessamento del suo amico Lalande ottenne un munifico risarcimento per ordine di Napoleone stesso.
Nel 1797 Napoleone Bonaparte, dopo averlo risarcito per la perdita dell'osservatorio in Verona lo invitò a trasferirsi a Milano presso l'Osservatorio di Brera.
Nel 1798 ebbe la cattedra di Analisi Matematica presso la scuola militare di Modena, carica che ricoprì fino al 1807. Vi fondò un circolo culturale per la divulgazione degli ideali repubblicani. Nel 1802 fu scelto quale rappresentare della Scuola al congresso di Lione per la costituzione della Repubblica Italiana. Nel 1807 pubblicò "Le catalogue de 501 étoiles", importante lavoro a cui era dedito da tempo. Sempre nel 1807 tornò a Verona, dove morì nel 1816 all'età di 73 anni.
Tra le sue opere e studi oltre la pubblicazione " Trigonometria Piana e Sferica" del 1786 e " Le catalogue de 501 étoiles" del 1807, ricordiamo " Notizie astronomiche" del 1792 e " Sezioni coniche" del 1801. Sono sue tre formule di trigonometria dette appunto "formule del Cagnoli".
Gli è stato dedicato l'asteroide " 11112 Cagnoli".
La sua vita in breve
Nacque a Zante, isola greca nel mar Ionio, nel 1743.
Entrò nella cancelleria della Repubblica Veneta già all'età di quindici anni.
Una serata del 1780, ebbe la folgorazione per l'Astronomia in un salotto aristocratico di Parigi: « Il Cagnoli pure alla sua volta appressò la pupilla all'oculare dell'istrumento, e la ritrasse colpito da tanta sorpresa, che la Società ne ebbe quasi sgomento... l'asse del telescopio era rivolto in quel momento all'anello di Saturno. »
(In G. Baraldi, Vita e opere di Antonio Cagnoli)
Nel 1786 rientra a Verona, nella casa di via Quattro Spade. Una lapide affissa alla facciata e rovinata dai bombardamenti della guerra ricorda:
IN QUESTA CASA IL 6 AGOSTO 1816 MORÌ D'ANNI 73 ANTONIO CAGNOLI ILLUSTRE NELLE MATEMATICHE E NELL'ASTRONOMIA CH'EGLI TRA I PRIMI RESE POPOLARE COI SUOI SCRITTI
Nel 1797 si trasferisce a Milano all'Osservatorio di Brera.
Nel 1807 tornò a Verona, dove morì nel 1816 all'età di 73 anni.